Tra i lavori di interpretariato che svolgo con maggiore piacere c’è la traduzione durante i matrimoni.
Secondo la legge italiana, se uno dei due sposi è straniero e non comprende l’italiano, è necessaria la presenza di un interprete per tradurre quanto detto dal celebrante e dai nubendi. Il Decreto del Presidente della Repubblica (D.P.R.) n. 396 del 3 novembre 2000, recante il regolamento per la revisione e la semplificazione dello stato civile, prevede infatti all’articolo 66 che “nella ipotesi in cui lo sposo non conosce la lingua italiana […], l’ufficiale dello stato civile celebri il matrimonio con l’ausilio di un interprete […] per rivolgere allo sposo le domande, riceverne le risposte e dargli comunicazione delle disposizioni contenute negli articoli 143, 144 e 147 del codice civile e della dichiarazione di unione degli sposi in matrimonio”.
Al pari degli sposi, l’interprete deve esibire un documento d’identità con i suoi dati personali e sottoscrivere un verbale con il quale presta giuramento di bene e fedelmente adempiere all’incarico ricevuto, come previsto all’art. 13 del D.P.R. 396/2000 citato sopra. Il suo nome e la sua firma compaiono nell’atto di matrimonio insieme a quelli degli sposi, per cui la sua presenza costituisce un’importante garanzia della corretta formazione dell’atto secondo l’ordinamento italiano.
È quindi bene affidarsi a un interprete professionista: il matrimonio è un atto giuridico e nulla deve essere lasciato al caso in questo ambito.
La persona scelta deve anche mostrare cortesia, disponibilità e la capacità di assolvere bene al proprio compito senza occupare la scena oltre il necessario. I preparativi di una cerimonia nuziale sono sempre molto stressanti, senza aggiungere ulteriori complicazioni!
Ho lavorato come interprete durante diversi matrimoni civili presso la bellissima Villa Burba del Comune di Rho, traducendo dall’italiano verso l’inglese e viceversa. L’Ufficio preposto ha già i miei contatti e mi invia gentilmente l’atto prima della cerimonia, consentendomi in tal modo di prepararmi al meglio per la traduzione. Sono comunque disponibile a lavorare presso altri Comuni di Milano e provincia.
In tali occasioni, accanto al celebrante, traduco gli articoli del Codice Civile, le risposte dei nubendi (il momento più emozionante!), le poesie scelte dal Comune o dagli sposi per questa bellissima occasione e gli interventi estemporanei del celebrante e di chiunque volesse esprimersi.
Ricordo che, oltre a essere necessario a fini legali, il lavoro dell’interprete serve a coinvolgere gli invitati stranieri, che in questo modo si sentono parte della cerimonia e non sono più dei meri spettatori che non comprendono quanto viene detto. In effetti, ho sempre notato un grande apprezzamento per il mio lavoro da parte tanto degli sposi che dei loro invitati. Ed essendomi sposata anch’io a Villa Burba vent’anni fa, la commozione è tanta!
Se tra poco pronuncerai il fatidico sì e la tua dolce metà è di nazionalità straniera, non esitare a contattarmi per una cerimonia semplicemente perfetta.