La conversazione generale di molti insegnanti
Molti miei studenti mi raccontano di esperienze passate con altri insegnanti (soprattutto madrelingua) che durante le lezioni di lingua facevano solo “conversazione generale”, tutto il tempo. E al termine della lezione, lo studente aveva l’impressione di non avere imparato nulla.
Ecco, pochi giorni fa ho scritto un articolo in cui raccontavo di come invidiassi gli insegnanti che tengono le lezioni senza prepararle prima, usando sempre lo stesso materiale. Io non ci riesco proprio. Come non posso pensare di fare bene il mio lavoro limitandomi a chiacchierare amabilmente in inglese con i miei studenti, per quanto sarebbe molto semplice da fare e mi risparmierebbe tempo e impegno.
Ma fare solo conversazione generale nello studio delle lingue non serve, per una serie di motivi.
Mancanza di struttura
La conversazione generale non segue un percorso strutturato, mentre l’acquisizione di una lingua richiede l’apprendimento di regole grammaticali e costruzioni sintattiche con un livello di difficoltà crescente, che non emergono certo in tale ordine durante una “chiacchierata”. L’insegnante deve avere un metodo didattico chiaro ed efficace.
Vocabolario carente
Durante una conversazione generica, lo studente tenderà a usare sempre le stesse frasi o parole di base, senza espandere realmente il vocabolario. Questo limita la capacità di affrontare argomenti più complessi o tecnici.
Focus insufficiente su grammatica e pronuncia
Parlare fluentemente richiede una solida comprensione delle regole grammaticali e una buona pronuncia. La lezione basata sulla conversazione informale non permette un’analisi approfondita degli errori, né una correzione dettagliata.
Poca padronanza delle competenze passive
La lingua include abilità passive, come leggere e ascoltare, e attive, come parlare e scrivere. Concentrarsi solo sulla conversazione trascura l’importanza di comprendere audio complessi, quando invece la listening richiede continua pratica per un reale miglioramento.
Falsa sicurezza
Fare conversazione può far sentire lo studente più sicuro di sé, ma senza prepararlo ad affrontare situazioni reali dove il semplice fatto di parlare non basta, ma serve correttezza grammaticale, sintattica e lessicale.
Ma allora la conversazione non serve?
La conversazione è una parte fondamentale dell’apprendimento di una lingua, ma solo se è GUIDATA. Prima si affrontano le nuove strutture grammaticali e/o il vocabolario e dopo l’insegnante guida lo studente in una serie di attività di conversazione specifiche e mai improvvisate, che lo obbligheranno a usare quanto appreso.
In ogni interazione, inoltre, l’insegnante corregge gli errori commessi dallo studente, anche se questo significa interrompere il flusso della conversazione, in modo da fargli notare di averli commessi e consentirgli di evitarli in futuro.
Un esempio: per esaminare la struttura dei comparativi a livello elementare, prima propongo una breve attività di ascolto in cui una persona descrive una città, con tanto di vocabolario specifico, poi spiego la regola (aggiunta di “more” o “er” + than) e quindi chiedo allo studente di confrontare due città che conosce. In questo modo sarà obbligato a usare la struttura grammaticale appena presentata, nonchè il nuovo vocabolario relativo a negozi, monumenti, caratteristiche geografiche etc.
Per i livelli più alti, è possibile prevedere attività di conversazione non legate alle regole grammaticali, ma sempre vertenti su un tema specifico e con attività di listening e ampliamento del vocabolario a corollario.
In sintesi, la conversazione è importante, ma deve essere integrata in un piano di studio più ampio per ottenere risultati concreti. Altrimenti, è solo un mezzo per tenere le lezioni senza troppo sforzo.
Questa è la mia opinione di docente… ma i miei studenti sono assolutamente d’accordo!